Il magnate delle televisioni Elliott Carver, con l'affondamento di una nave inglese e un jet cinese, vuole far scoppiare un conflitto del quale avere l'esclusiva. James Bond ha quarantott'ore per sventare il progetto.
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Uno 007 scritto col pilota automatico che non apporta nulla di particolare alla serie ed ai personaggi. Brosnan è un po' più calato nel ruolo ma non ha il fascino malizioso di Roger Moore o meglio ancora il suo marcato senso dell'umorismo. Brosnan purtroppo non riesce a marcare adeguatamente tale elemento che in pratica è pressochè assente. In parole povere Brosnan non fa sorridere quando dovrebbe. Del villain poco da aggiungere: sulla bravura di Pryce non si discute, ma il suo cattivo mi sembra anche troppo gigionesco ed istrionico anche per un film di Bond. Lo sgherro tedesco fotocopia degli altri sgherri di film precedenti ed in fondo anche la Bond girl principale Michelle Yeoh che ha un personaggio che riprende le caratteristiche della Spia che mi amava, cioè una collega all'altezza del partner. La Yeoh comunque è una delle cose positive del film, anche in considerazione che all'epoca era ancora semisconosciuta al mondo e nota solo nel cinema di Hong Kong. Da rimarcare il fatto che molte scene o quasi tutte le ha giratre senza stunt.